Zoffoli: una storia di famiglia

Dal rudimentale tornio del fondatore Italo al moderno laboratorio del nipote Mattia, dalle vetrine nel centro di Roma, Milano, Firenze a quelle di Londra e New York. La storia del marchio Zoffoli e dei suoi inconfondibili mappamondi è ricca e intensa, e vale davvero la pena ripercorrerla per capire quanta passione e quanta tenacia siano racchiuse nei suoi eleganti globi.

Gli anni Cinquanta:
quando tutto ebbe inizio

Era il lontano 1949 quando Italo Zoffoli avviò la sua attività artigianale nel centro di Rimini. 

Nel suo laboratorio torniva le gambe per i mobili e le 'cipolle' per i letti e, trasportato dalla sua grande passione per la geografia e le carte antiche, costruiva nel tempo libero dei mappamondi, intagliandoli a mano e facendoli acquerellare dalle proprie figlie e da alcune suore sui colli di Rimini.

Gli anni Sessanta:
il Tornio d'oro e il successo internazionale

La bellezza dei mappamondi di Italo Zoffoli, finemente lavorati a mano, non passò però inosservata, anzi. Sull'onda di questo apprezzamento, fu tra anni Cinquanta e Sessanta che Italo ebbe un'idea originale e – come la storia ci insegna – assolutamente vincente: nel suo laboratorio di Rimini, in quegli anni, nascevano infatti i primi mappamondi bar, che nel 1963 valsero a questo fantasioso artigiano l'ambito premio 'Tornio d'oro', assegnatogli dal Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano.

Nasceva così il successo nazionale e soprattutto internazionale del marchio Zoffoli, che iniziò a esportare i suoi mappamondi dapprima in Francia e in Germania, e poi oltreoceano, conquistando anche il mercato statunitense.

Gli anni Novanta:
le conferme e i nuovi design

Tra gli anni Settanta e Ottanta i mappamondi Zoffoli riuscirono a penetrare nei più diversi mercati, facendosi strada ovunque nel mondo.

Per soddisfare la richiesta crescente di manufatti la produzione andò via via ammodernandosi, così da realizzare i famosi elementi d'arredo più rapidamente, seppur mantenendo la qualità che da sempre li contraddistingue.

Negli anni Novanta la produzione si arricchì dei primi mappamondi di design, oggetti di assoluto impatto e molto suggestivi che, grazie all’unicità dei materiali impiegati, si adattano perfettamente anche agli ambienti più moderni.

Gli anni Duemila:
lo sbarco in rete

Ormai i mappamondi firmati Zoffoli si possono trovare davvero ovunque.

Passeggiando per Madison Avenue, a New York, è possibile vederli nelle lussuose vetrine di Barney’s, così come è possibile acquistarli nei più esclusivi negozi di Londra; sono inoltre comparsi sui set di produzioni come “Bastardi senza Gloria”, “Django unchained” e via dicendo.

Per soddisfare i clienti in tutto il mondo, in qualsiasi momento, gli affascinanti globi Zoffoli sono sbarcati anche in rete, con un apprezzato e-commerce che, ancora una volta - quasi settant'anni dopo - conferma la genialità di Italo Zoffoli.